Medicina Antroposofica

Scheda informativa

La Medicina antroposofica è un metodo diagnostico, clinico e terapeutico considerato come “ampliamento dell’Arte Medica”, formulato all’inizio del XX secolo dal filosofo austriaco Rudolf Steiner e dal medico olandese Ita Wegman. Esso si avvale di un metodo conoscitivo, fondato su una propria epistemologia, che guida la ricerca delle leggi che stanno a fondamento delle manifestazioni della vita nell’uomo e nella natura. La ricerca antroposofica ha elaborato peculiari tecniche farmaceutiche che hanno portato alla costituzione di una specifica farmacopea antroposofica contenente prodotti di origine naturale per la maggior parte diluiti e dinamizzati. 

Cenni Storici

La Medicina Antroposofica ha la sua origine storica nella Sezione di Medicina della Libera Università Antroposofica fondata a Dornach (CH) nel 1923; fu inaugurata da Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, in collaborazione con la dottoressa Ita Wegman e altri medici. La medicina antroposofica è nata negli anni Venti in un Ospedale svizzero per fornire un aiuto pratico ai pazienti che rispondevano solo in parte alle terapie allora in uso. Da allora l’impulso medico antroposofico si è diffuso in tutta Europa e in oltre 60 Paesi del mondo nei 5 continenti, unitamente alle attività ad esso collegate quali la medicina generale e specialistica, ospedali, cliniche, case di riposo per anziani, case di salute, aziende farmaceutiche, istituti di pedagogia curativa, centri di ricerche e poliambulatori. Tale medicina origina da una concezione dell’essere umano comune ad altre discipline come la pedagogia Waldorf, la scienza sociale, l’arte, l’agricoltura biodinamica; perciò essa si presta ad un impiego nel campo della pedagogia curativa, nella medicina scolastica e, in senso igienico, nella promozione della salute. Nell’attuale condizione di frammentazione delle conoscenze la medicina antroposofica può costituire un polo di riferimento che restituisce centralità e dignità alla figura umana; in questo senso può costituire un importante impulso di risanamento sociale ed ambientale. 

Negli anni Cinquanta del secolo scorso l’impulso medico antroposofico venne portato in Italia da medici che avevano avuto modo di conoscerlo in istituti clinici allora già esistenti in Germania e Svizzera. Nel 1957 Aldo Bargero fu il primo medico in Italia, a Milano, ad utilizzare questa disciplina e fondò insieme ad altri colleghi il Gruppo Medico Antroposofico Italiano (GMAI) nel 1965, di cui fu presidente; si organizzarono convegni e gruppi di studio in varie città italiane coinvolgendo anche altre figure professionali quali euritmisti terapeutici, arteterapeuti, psicologi, educatori… La trasformazione del GMAI in Società Italiana di Medicina Antroposofica SIMA avvenuta nel 2005 individua un momento del percorso per il riconoscimento della medicina antroposofica in Italia come sistema medico.

Fondamenti metodologici e diffusione

La medicina antroposofica deriva dall’antroposofia fondata da Rudolf Steiner (1861 – 1925) all’inizio del secolo scorso: inaugura un metodo conoscitivo, epistemiologicamente fondato, delle manifestazioni della vita nell’uomo e nella natura: frutto di questa ricerca è un’immagine dell’uomo che rende possibile una concezione unitaria e razionale di fisiologia, patologia e terapia. Nei confronti della Medicina convenzionale la Medicina antroposofica si pone come trattamento alternativo o integrativo a seconda dei casi realizzando un “ampliamento dell’arte medica” e si evidenzia la volontà di non contrapporsi alla medicina accademica, ma semmai di portare dei contributi conoscitivi e pratici per la comprensione e il trattamento delle malattie. Essa considera nell’essere umano quattro livelli di organizzazione, aggiungendo alla dimensione corporea un insieme di forze vitali di crescita che sottende ai processi di guarigione, una dimensione interiore psicologico emozionale e infine un livello di individualità spirituale che determina la coscienza di sé e la possibilità di scegliere liberamente. La diagnostica propria della metodologia convenzionale viene integrata con l’antropologia medica antroposofica risultandone un significativo ampliamento della strategia terapeutica. 

A ultimo aggiornamento ottobre 2018 3 questo scopo per il paziente può essere utile, se non addirittura necessario in alcuni casi, partecipare più attivamente al processo di guarigione mediante terapie esterne (ad es. bagni medicati, massaggi e frizioni), terapie di movimento (euritmia) e artistiche (pittura, modellaggio, musica, arte della parola, ecc…). 

Attualmente la Medicina antroposofica è presente in oltre 60 Paesi nel mondo e in Europa soprattutto nei Paesi di lingua tedesca; in Europa vi sono tre cattedre universitarie per l’insegnamento della Medicina antroposofica (in Germania e Svizzera) ed è praticata da oltre 2700 medici formati e da 15000 medici con vario grado di formazione, vi sono 24 ospedali antroposofici (14 con PS) di cui due universitari per un totale di circa 2000 posti letto; inoltre sono presenti 120 poliambulatori, 500 istituti del disabili e 9 Centri di Ricerca in Medicina Antroposofica che svolgono attività sia di laboratorio sia a livello clinico.

In alcuni Paesi europei i medicinali antroposofici sono rimborsabili e alcune strutture ospedaliere antroposofiche fanno parte integrante del Servizio Sanitario Pubblico. Oggi la medicina antroposofica in Italia è presente in quasi tutte le regioni (Piemonte compreso) e coinvolge centinaia di medici, compresi odontoiatri e veterinari, in vari ambiti di attività in strutture private, sezioni dedicate alla pedagogia curativa e socioterapia nell’ambito di scuole steineriane e veri e propri centri ad esse dedicati; non vi sono ancora ospedali antroposofici ma esiste una struttura di soggiorno, la Casa di Salute Raphael di Roncegno (TN) che funziona anche come centro di cure termali, conta circa 150 letti ed è sede della formazione italiana in Medicina antroposofica. La SIMA, società medico scientifica aderente alla FISM assume la rappresentanza dei medici antroposofi italiani a tutti gli effetti presso le Autorità e le Istituzioni nazionali e internazionali; applica un iter formativo quadriennale residenziale in accordo con l’IVAA (Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Antroposofiche) e persegue le iniziative di un Sistema di Gestione per la Qualità attraverso l’utilizzo della norma di riferimento Internazionale UNI EN ISO 9001:2008.

Il medicinale antroposofico

Per venire incontro alle necessità del sistema medico antroposofico circa un secolo fa vennero pensati e realizzati i primi medicinali antroposofici a partire da sostanze di origine naturale, minerali, vegetali o animali, semplici o composti, grazie alla collaborazione intensa di medici e farmacisti. L’affinità fra la sostanza naturale e la patologia viene amplificata mediante la metodica di lavorazione: a seconda dell’azione desiderata vengono adottate specifiche metodiche di lavorazione. La concezione antroposofica dell’uomo e della natura determina i principi per lo sviluppo e la comprensione di tali processi, ad esempio è determinante l’uso differenziato del calore nella lavorazione della sostanza di partenza, dalla macerazione fino all’incenerimento a seconda dei casi.

Un’altra importante metodica che gioca un ruolo fondamentale è la dinamizzazione che viene effettuata in decimale secondo tecniche peculiari della farmacopea antroposofica; in tal modo la sostanza viene preparata a incontrare quei processi di “omeopatizzazione” che hanno luogo incessantemente all’interno dell’organismo umano. I farmaci sono preparati in base agli standard di GMP e la qualità è controllata secondo criteri e parametri delle farmacopee ufficiali e i metodi di produzione sono specificati nelle farmacopee tedesca e svizzera e prodotti da aziende farmaceutiche dedicate. Gli effetti indesiderati connessi con le prescrizioni di medicina antroposofica sono infrequenti, anche per i preparati iniettabili, che sono considerati essenziali nella pratica clinica e le revisioni degli studi pubblicati descrivono complessivamente un buon livello di sicurezza e tollerabilità suggerendo un basso profilo di rischio. Per quanto riguarda gli effetti avversi associati a iniezioni di Viscum album L. è risultata inferiore a 4 per milione di fiale venduta, classificandoli come molto rari.

Evidenze scientifiche e ricerca

La medicina antroposofica è definita come sistema medico, in quanto segue una propria epistemologia e il suo intervento, ove possibile, è multimodale e interdisciplinare; il medico prescrive infatti medicinalii antroposofici e trattamenti non farmacologici proponendo quindi in generale un progetto di cura i cui trattamenti possono essere prescritti con intento alternativo o integrato. La medicina antroposofica è applicata nella pratica clinica da circa un secolo con esperienze positive di medici e pazienti La ricerca su un sistema di terapia che ha sullo sfondo concetti che vanno oltre i modelli biofisici convenzionali richiede l’aggiunta di altre modalità alla ricerca standard in medicina. Il lavoro e la collaborazione di alcuni Istituti di ricerca ha costruito negli ultimi decenni una rete di ricerca e ricercatori che combinano più metodi di indagine.

In Europa esistono una decina di Centri di Ricerca in Medicina Antroposofica che svolgono attività sia di laboratorio sia a livello clinico realizzando molteplici studi multicentrici che negli anni hanno coinvolto migliaia di pazienti: i risultati sono stati pubblicati su riviste del settore. Sono state attivate due banche dati presso FIH a Berlino: è un sistema elettronico avviato nel 2004 e basato sulle prescrizioni che mette in rete medici esperti in medicina antroposofica. All’interno del sistema è stata creata una seconda rete dedicata all’applicazione della medicina antroposofica in oncologia, il Network Oncology (NO), documentandone l’uso insieme a quello delle terapie convenzionali e di altre CAM (Complementary and Alternative Medicine).

L’Istituto di Ricerca Oncologico Hiscia è impegnato da oltre 50 anni nello studio, in vitro e in vivo, del Viscum album, principale farmaco antroposofico usato in oncologia; ha prodotto centinaia di lavori scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste mediche, sia accademiche sia antroposofiche, e lavora in stretto contatto con la vicina Clinica oncologica antroposofica.

Lo spettro della ricerca riguardante la medicina antroposofica include patologie acute e croniche, in tutte le fasce d’età, dalla prevenzione alla terapia, dalla medicina di base al trattamento ospedaliero, e copre la maggior parte degli ambiti clinici. Sono stati pubblicati studi prospettici, retrolettivi e retrospettivi, metanalisi e revisioni sistematiche su diversi argomenti. La revisione più estesa su efficacia, utilità, costi e sicurezza della medicina antroposofica è stata pubblicata da Kienle et al. 2006 per un programma in Svizzera di valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA) e aggiornata nel 2011: in 253 dei 265 studi esaminati è stato dimostrato un beneficio clinico in almeno un parametro rilevante di malattia, effetti collaterali marginali, alta soddisfazione dei pazienti per risultati e sicurezza e possibile riduzione dei costi. La relazione conclusiva ha contribuito al riconoscimento legale e alla rimborsabilità della medicina antroposofica in Svizzera, dove in seguito al referendum del 2009 è inserita con altre CAM nella costituzione federale elvetica. 

 L’ambito oncologico è quello che ha maggiormente indirizzato la ricerca clinica e preclinica. La maggior parte degli studi pubblicati riguarda il Viscum album, con oltre 500 pubblicazioni connesse alla ricerca “mistletoe and cancer” in PubMed così come una revisione Cochrane sugli estratti di Viscum album. In ambito oncologico la medicina antroposofica è proposta accanto alle terapie standard in contesti ospedalieri, ambulatoriali e domiciliari e appare allo sguardo moderno come precursore dei recenti concetti di cura integrata in oncologia. Da molti anni alcuni medici antroposofi italiani in collaborazione con l’Istituto di Patologia Vegetale della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna conducono sperimentazioni che hanno dimostrato l’azione biologica di alte dinamizzazioni su modelli vegetali e i risultati sono stati pubblicati su riviste scientifiche del settore.  

Indicazioni cliniche

La medicina antroposofica in quanto sistema medico ha trovato utilità di applicazione in tutti gli ambiti specialistici, nelle malattie acute e croniche, e in oncologia in aggiunta alla terapia convenzionale. Studi prospettici hanno riscontrato efficacia e rilevanza nella pratica della medicina antroposofica come sistema, di singoli prodotti medicinali, o di trattamenti non farmacologici in diverse condizioni:

  • patologie reumatiche 
  • artrosi 
  • cancro 
  • infezioni respiratorie acute 
  • dolore acuto e cronico 
  • fibromialgia 
  • epatiti 
  • malattie infiammatorie croniche intestinali 
  • ansia e depressione 
  • malattie endocrinologiche

Inoltre la medicina antroposofica trova applicazione nei casi di allergia e intolleranza di vario tipo, in ambito neonatologico, pediatrico e ostetrico ginecologico. L’approccio medico antroposofico si è rivelato utile in patologie ad indicazione chirurgica, senza carattere di urgenza, come fibroma uterino, tonsilliti ricorrenti, emorroidi, litiasi biliare riuscendo frequentemente ad evitare l’intervento chirurgico.

Bibliografia

books in the library background

Scarica il documento in pdf
dal sito della regione piemonte

  • “Medicina antroposofica” M. Evans, I. Rodger – RED Ed. 1995 
  • “Anthroposophic Medicine: Effectiveness, Utility, Costs, Safety”. Kienle GS, Kiene H, Albonico HU – Stuttgart, New York: Schattauer Verlag 2006
  • “Le medicine non convenzionali in Italia” Giarelli, Roberti di Sarsina, Silvestrini – Ed. Franco Angeli. 2007 • “Le medicine complementari per il paziente oncologico” S. Baccetti, M. Di Stefano, E. Rossi – Ed. Felici 2015 

Link utili

  • www.medicinaantroposofica.it
  • www.aresma.com
  • www.ivaa.info
  • www.hiscia.ch 
  • www.fih-berlin.de